Colleranesco
La frazione rientrava nei possedimenti della nobile famiglia Acquaviva ed era nota per la coltivazione del riso fino al 1763, quando le risaie furono drasticamente ridotte: tale attività cessò definitivamente nel 1831.
Il centro abitato si è sviluppato principalmente a partire dal XIX secolo, lungo la ferrovia Giulianova-Teramo tra i paesi di Giulianova e Mosciano Sant'Angelo, fungendo da centro per le numerose località rurali dell'entroterra giuliese, dove sorgevano importanti tenute delle più facoltose famiglie di proprietari terrieri della città.
Il paese ha conosciuto un notevole sviluppo urbano a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, incrementando vertiginosamente i propri abitanti a partire dagli anni sessanta, tanto da essere, con i suoi circa 1 500 abitanti, la più popolosa frazione del comune.
Negli anni settanta è stata realizzata la nuova zona industriale, che porta tuttora il nome dell'abitato, principale area industriale del comune di Giulianova.
Chiesa di San Giuseppe
La chiesa di San Giuseppe è la chiesa parrocchiale della frazione[4] ed è stata consacrata il 23 settembre 1951 dal vescovo Gilla Vincenzo Gremigni, dopo che Colleranescoaveva donato gratuitamente nel 1949 un terreno da adibire al culto.
La costruzione dell'edificio fu fortemente voluta dalla popolazione, poiché prima di allora gli abitanti di Colleranesco erano costretti per le funzioni a raggiungere le cappelle private rurali delle tenute dei Giordani, dei Cerulli e dei Trifoni, e solamente per le festività religiose più importanti.[6] La parrocchia di San Giuseppe fu eretta il 19 giugno 1986.
L'edificio ha subito importanti interventi di ristrutturazione ed ampliamento, venedo inaugurato nuovamente il 2 marzo 2003.
La chiesa è stata costruita originariamente in stile neoromanico, su progetto dell'ingegnere Giuseppe Iannetti, e presenta una facciata a coronamento orizzontale – che richiama lo stile del duomo di Teramo – con al centro un rosone di vetro istoriato che reca lo stemma di monsignor Gremigni.
Sulla parte sommitale è raffigurata una croce con il simbolo paleocristiano del pesce, mentre sulla lunetta del portale si trova il bassorilievo in cotto raffigurante Gesù Bambino che abbraccia san Giuseppe di Cecilia Cossentino.
L'interno si presenta a navata unica, con un grande arco a sesto acuto in stile neogotico che delimita il presbiterio, frutto dell'ampliamento avvenuto dei primi anni duemila. Sono qui conservate una statua raffigurante la Madonna di Fatima, le statue lignee della Madonna Addolorata e di san Giuseppe.[5] Annessa alla chiesa, sul lato sinistro, si trova la casa canonica.
La parrocchia di San Giuseppe si estende su un territorio che conta circa 1 600 abitanti.